La Voce del (nuovo)Partito comunista italiano

n° 1 - marzo 1999

Indice delle manchette di questo numero:

 

- Dal nostro linguaggio oscuro alla lingua parlata

 

- Commissione preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano

 

- Che fare?

 

- Le sei discriminanti

 

- La realtĂ  e la conoscenza

 

- Cristoforo Colombo, ossia di come convinti di navigare verso le Indie approdammo in America

 

Il partito comunista

 

Nota degli editori

 

I compagni che sostengono la ricostruzione del partito

 

Il salto del 1999

 

Saluto ai CARC

 

Parigi operaia, con la sua Comune, sarĂ  celebrata in eterno, come lÂ’araldo glorioso di una nuova societĂ .


 

Dal nostro linguaggio oscuro alla lingua parlata

 

Che ogni compagno e ogni lavoratore avanzato traduca le idee giuste che la nostra rivista gli porta, nel linguaggio quotidiano dei suoi compagni di lavoro, di casa, di viaggio in modo che esse da proposizioni astratte e per qualche verso oscure si trasformino in idee che illuminano lÂ’esperienza quotidiana, capillare, concreta e particolare delle masse e che indicano la via da imboccare per battere la borghesia imperialista.

In generale, i nostri lettori non devono ripetere alle masse le nostre frasi e i nostri discorsi, ma usarli, rielaborarli, tradurli. Questo è un aspetto del loro ruolo vivo e creativo nel comune lavoro.


 

Commissione preparatoria del congresso di fondazione del

(nuovo)Partito comunista italiano

 

La Commissione è il frutto del lavoro svolto negli anni passati per la ricostruzione del partito. La Commissione si è costituita in gennaio. Essa ha il compito di preparare il congresso di fondazione del partito. Questo compito comprende due aspetti distinti ma strettamente legati tra loro:

- la preparazione del Programma e dello Statuto del futuro partito

- la formazione di organizzazioni del futuro partito.

La Commissione farĂ  quanto nelle sue forze per promuovere la piĂą ampia partecipazione alla preparazione del Programma e dello Statuto che sarĂ  sottoposto al futuro congresso di fondazione e per promuovere la costituzione di organizzazioni di partito, stabilire e rafforzare i rapporti con ognuna di esse in modo che ognuna contribuisca con tutte le sue forze alla preparazione del congresso e partecipi, con propri delegati, al congresso stesso.

La Commissione fa proprio il patrimonio che le FSRS e in particolare i CARC hanno elaborato per il futuro partito comunista in termini di programma (il Progetto di Manifesto Programma del nuovo partito comunista italiano pubblicato dalla SN dei CARC), metodo, analisi della fase, linea generale, linee particolari, crite

ri e metodi di lavoro, risorse di ogni genere. Parte da questa base, compie un salto di qualitĂ  e svilupperĂ  questa base al nuovo livello e per il nuovo compito, rivolgendosi ai membri di tutte le FSRS del nostro paese, agli operai avanzati e al resto della classe operaia, del proletariato e delle masse popolari e facendo appello alla loro partecipazione e al loro sostegno per portare a termine il proprio compito.

 

Con la costituzione della Commissione si apre una fase in cui il nuovo partito per un aspetto esiste giĂ  (esistono organizzazioni che operano in suo nome ed elaborano metodi e regole del suo funzionamento) e per un altro aspetto non esiste ancora (non esiste ancora la direzione eletta dal congresso del partito). Il lavoro in questa fase sarĂ  caratterizzato da questa contraddizione.

Il nuovo partito per essere all’altezza del compito che il procedere della seconda crisi generale del capitalismo e la conseguente situazione rivoluzionaria pongono ad esso e per tenere pienamente conto dell’esperienza della prima ondata della rivoluzione proletaria, deve essere un partito clandestino. Questa è la condizione indispensabile perché il partito sia libero dal controllo della borghesia e capace di agire nel modo necessario per raccogliere le forze della rivoluzione socialista (inizio della transizione dal capitalismo al comunismo) e dirigere la loro lotta fino alla vittoria.

La costruzione di un partito clandestino implica nuove attivitĂ  che le FSRS del nostro paese non sono abituate a compiere e uno stile di lavoro nuovo. Sono cose che metteremo a punto, su cui faremo esperienza, di  cui comprenderemo e definiremo un poÂ’ alla volta le leggi, raccogliendo lÂ’esperienza del movimento comunista del passato e del movimento comunista presente, internazionale e del nostro paese, verificandola ed elaborandola alla luce della nostra situazione concreta, a profitto di tutte le organizzazioni del partito che via via si verranno costituendo.

La costruzione del (nuovo)Partito comunista italiano come partito clandestino procederĂ  con successo e tanto piĂą rapidamente quanto piĂą esso avrĂ  una linea giusta e una concezione e un metodo materialista dialettico, quanto piĂą esso saprĂ  legarsi alla classe operaia, a tutto il proletariato e al resto delle masse popolari. Partito clandestino non vuol dire partito slegato dalle masse: al contrario significa partito in condizione di legarsi strettamente alle masse popolari proprio perchĂ© libero dai vincoli e dai limiti che la borghesia imperialista impone allÂ’attivitĂ   di un partito comunista legale e quindi in grado di rappresentare efficacemente le aspirazioni e i bisogni piĂą profondi e generali della classe operaia, di tutto il proletariato e del resto delle masse popolari.


 

 

Che fare?

 

Ai compagni che vogliono partecipare alla costituzione del nuovo partito comunista italiano, la Commissione chiede di costituire di propria iniziativa, a livello locale, provinciale, regionale o interregionale comitati formati da compagni (membri di FSRS e lavoratori avanzati) che accettano la settima discriminante (il carattere clandestino dellÂ’organizzazione) e sono in grado di incominciare ad operare in coerenza con essa. Ogni comitato deve essere di composizione limitata (da 2 a 4 membri) e diretto da un segretario responsabile dei contatti con la Commissione. Ogni comitato deve incominciare a imparare a funzionare clandestinamente (apprendimento della concezione e delle tecniche del funzionamento clandestino - riunioni libere, relazioni libere tra i membri: contatti telefonici, postali e incontri), studiare la rivista, collaborare alla rivista, diffondere la rivista, studiare la posizione assunta dai singoli e dalle organizzazioni di fronte alla settima discriminante posta dal primo numero di La Voce, reclutare nuovi compagni, promuovere le attivitĂ  di sostegno alla costruzione del partito.

 

La Commissione stabilirà via via i rapporti con i comitati, sulla base dell’esperienza elaborerà via via indicazioni per migliorare il lavoro dei comitati e i propri rapporti con ognuno di essi. Diamo per scontato che in questa fase le organizzazioni clandestine che si formeranno saranno molto differenti per il modo di funzionare e per il lavoro che svolgeranno. L’importante è che esse rientrino nelle discriminanti poste e che migliorino. Ognuna di esse e il loro insieme verranno ristrutturate definitivamente, dall’alto verso il basso dal Comitato Centrale (eletto dal congresso di fondazione) in conformità allo Statuto del nuovo partito (approvato dallo stesso congresso).


 

Le sei discriminanti

 

Le Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista sono oggi abbastanza chiaramente schierate rispetto a quattro discriminanti politiche (relative cioè ai compiti attuali) e a due discriminanti ideologiche (relative cioè alla concezione del mondo - materialismo dialettico - quale si manifesta nel bilancio della storia del movimento comunista).

1. In primo luogo tra:

- quelle che pongono come obiettivo principale di questa fase la ricostruzione del partito comunista,

- quelle che pongono come obiettivo principale di questa fase la "mobilitazione delle masse", la "creazione di un movimento di massa", la "creazione di un blocco sociale antagonista", la "ricomposizione del proletariato", la "promozione di campagne di lotte rivendicative", ecc. o pongono questi obiettivi sullo stesso piano della ricostruzione del partito comunista (v. ad es. la Confederazione dei Comunisti Autorganizzati).

2. In secondo luogo tra:

- quelle che per creare le condizioni della costituzione del nuovo partito comunista si legano alla resistenza che le masse popolari oppongono allo sviluppo della seconda crisi generale del capitalismo,

- quelle che si propongono di creare le condizioni della costituzione del nuovo partito comunista "studiando", "formando i quadri" (costituendo comitati e gruppi di studio e al massimo di propaganda - v. ad es. la "via al partito" indicata dal documento della redazione di Torino di nuova unitĂ  inviato al Convegno di Firenze del 14.03.'98, quella seguita dal Circolo Lenin di Firenze, ecc.).

3. In terzo luogo tra:

- quelle che ritengono che il partito comunista conquisterà sicuramente il riconoscimento delle masse se avrà le caratteristiche adeguate ai compiti che la situazione oggettiva pone a esso, ma lo conquisterà solo tramite una verifica che le masse faranno di esso nella pratica di una lotta relativamente lunga; quindi ritengono che l'essenziale per la costituzione del partito è avere una linea politica giusta ed essere capaci di portarla avanti,

- quelle che prima di costituire il partito vogliono "essere in tanti", "avere il riconoscimento delle masse", "avere l'adesione delle ‘avanguardie delle masse’", ecc.

4. In quarto luogo tra:

- quelle che concepiscono il nuovo partito comunista come partito libero dal controllo della borghesia,

- quelle che concepiscono il nuovo partito comunista come un partito che viva e lavori principalmente grazie alle libertĂ  politiche conquistate con la Resistenza (1943-1945) e mai ufficialmente abrogate e di fatto non ancora completamente abrogate.

5. In quinto luogo tra:

- quelle che danno una valutazione principalmente positiva della costruzione del socialismo in URSS sotto la direzione di Stalin e dell'attivitĂ  dell'Internazionale Comunista che avevano portato il movimento comunista ai grandi risultati che esso aveva raggiunto all'inizio degli anni '50 (un campo socialista che andava dall'Europa Centrale al Pacifico e un'enorme influenza tra le masse popolari del resto del mondo, in particolare anche dei paesi imperialisti),

- quelle che danno una valutazione principalmente negativa o ambigua della costruzione del socialismo in URSS sotto la direzione di Stalin e dell'attivitĂ  dell'Internazionale Comunista.

6. In sesto luogo tra:

- quelle che combattono il revisionismo moderno (cosiddetto rispetto al revisionismo di Bernstein & C che fu la deviazione - la linea nera - che si manifestò nella II Internazionale di fronte all'avanzare della prima ondata della rivoluzione proletaria) come deviazione che si è manifestata nel movimento comunista di fronte ai nuovi compiti posti dalla forza da esso raggiunta nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria e dalla fine della prima crisi generale del capitalismo; deviazione che nel 1956 ha preso la direzione del PCUS e di molti altri partiti e nel 1976 anche del PCC e che nella storia dei singoli paesi socialisti distinguono nettamente il periodo della costruzione del socialismo dal periodo della erosione e corruzione dei germi di comunismo,

- quelle che nella storia dei singoli paesi socialisti non distinguono nettamente il periodo della costruzione del socialismo dal periodo in cui si è sviluppato il tentativo di restaurazione graduale e pacifica del capitalismo, che nella storia del movimento comunista non distinguono il periodo di avanzamento fino alla creazione del campo socialista dal successivo periodo di regressione (cui segue la rinascita in corso in questi anni nell'ambito della seconda crisi generale del capitalismo) e che non combattono il revisionismo moderno come linea che ha preso la direzione nel PCUS dal 1956 e ha portato alla rovina gran parte del campo socialista e alla dissoluzione una parte dei partiti comunisti costituiti dall'Internazionale Comunista.

Queste sei discriminanti sono abbastanza nette. Le FSRS sono abbastanza nettamente schierate, per ognuna di queste discriminanti, o sul primo fronte o sul secondo.

(da Rapporti Sociali n. 19, agosto 1998)


 

Pippo Assan

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