Indice del n° 8 - luglio 2001

Indice dei comunicati


Comunicato della CP, 20 maggio 01

Dopo le elezioni del 13 maggio

Con la formazione del governo Berlusconi la borghesia imperialista ha creato la condizione per compiere un passo avanti nell’eliminazione di quelle condizioni minime di civiltà e di benessere che i lavoratori avevano conquistato combattendo, guidati dal primo Partito comunista italiano, contro i padroni e i loro regimi prima fascista e poi democristiano. Eliminare i diritti dei lavoratori proletari sul posto di lavoro e nella vita sociale, disgregare le organizzazioni di massa dei lavoratori, ridurre la parte del prodotto sociale che va ai lavoratori, eliminare intere categorie di lavoratori autonomi a vantaggio delle grandi aziende, rendere più precario, più lungo e più intenso il lavoro, ridurre le pensioni e mettere i pensionati in mano agli speculatori, ritrasformare i servizi sociali (sanità, scuola, trasporti, abitazione, riscaldamento, ecc.) in merci riservate a chi ha i soldi per pagarle, mettere ogni aspetto della vita individuale e sociale a disposizione dei capitalisti perché ne facciano un nuovo terreno in cui fare profitti, ridurre le libertà e la sicurezza della massa della popolazione e aumentare la libertà dei ricchi e degli arrampicatori sociali: questa è la politica che i padroni seguono oramai da 25 anni a questa parte e che hanno accelerato dopo il 1992. Essa ha confermato che, se i lavoratori non lo frenano lottando, il capitalismo per sua natura li riduce alla miseria e alla disperazione. Con questa politica la borghesia imperialista cerca di ridurre la società a una massa di individui legati tra loro solo dal mercato e dal capitale. Un obiettivo irraggiungibile, un vero e proprio miraggio. Ma il tentativo di realizzare questo obiettivo irraggiungibile è di per se stesso catastrofico, ha aumentato le differenze economiche e culturali tra le classi, tra le regioni, tra le razze e tra i paesi, ha diffuso miseria, prostituzione, abbrutimento e ogni genere di degradazione materiale e spirituale, ha manomesso l’ambiente naturale fino a sconvolgerlo. Da noi i più colpiti sono le donne, i giovani, gli immigrati, i lavoratori delle piccole imprese e la popolazione delle zone più povere del paese. I bambini, gli anziani e tutte le categorie della popolazione non utilizzabili per produrre profitti sono diventati categorie di inutili, di superflui e di esuberi e risentono le conseguenze più pesanti. Con l’eliminazione delle conquiste, dilaga nuovamente in ogni angolo della società la barbarie capitalista, viene eliminato anche quel poco di solidarietà e quel minimo di sicurezza che il movimento comunista era riuscito a introdurre anche negli ordinamenti della società borghese, il disprezzo per i lavoratori e per i poveri diventa nuovamente la cultura dominante, i ricchi ritornano a ostentare la loro ricchezza come una benedizione di dio e dei loro preti per una razza eletta, il resto della popolazione ha diritto a vivere solo se ai capitalisti gli affari vanno bene (è una “variabile dipendente” dal capitale) e grazie alla loro beneficenza.

Con il governo Berlusconi compiono un passo avanti i capitalisti, gli industriali, i banchieri, i capi della Mafia e delle altre organizzazioni criminali, il Vaticano, la Confindustria e le altre associazioni padronali, gli speculatori, i parassiti, gli alti prelati, i ricchi, le congregazioni religiose e il clero, i prepotenti e gli arrampicatori sociali. Essi hanno affidato il governo del paese al più ricco di loro, al finanziere della mafia, al padrino di Craxi, all’affiliato della P2 di Gelli, al re degli speculatori, degli arrampicatori sociali e della malavita del paese, a un individuo che a partire dalla fine degli anni ‘60 nel corso di alcuni decenni è riuscito a imporsi ai suoi concorrenti, ad accumulare un enorme patrimonio e a diventare il capo di un impero tentacolare. Sotto la sua direzione essi contano di riuscire a sottomettere meglio ai loro affari la massa dei lavoratori italiani e a farsi valere di più in giro per il mondo e aumentare la loro parte del bottino sul mercato mondiale. Le elezioni del 13 maggio hanno sanzionato la loro scelta in modo formalmente conforme alle leggi della Repubblica. I potenti del paese, dal Papa a D’Amato ad Agnelli, unanimi proclamano che ora finalmente l’Italia avrà un governo stabile e duraturo, capace di condurre un lavoro a lungo termine. Il governo Berlusconi si metterà all’opera per portare avanti con maggiore determinazione e ferocia il programma di rapina condiviso da tutta la borghesia imperialista, ai danni della massa della popolazione e delle condizioni ambientali e sociali dell’esistenza e in contrasto con le leggi proprie delle forze produttive e delle condizioni naturali della nostra vita. Dal 13 maggio i padroni e i loro seguaci sono un po’ più liberi e la massa della popolazione è un po’ più prigioniera dei capitalisti.

La banda di Berlusconi è una combinazione eterogenea di forze disparate, divise dallÂ’interesse particolare che guida le attivitĂ  di ognuna di esse e dalla concezione delle soluzioni generali che ognuna di esse vorrebbe imporre nella societĂ  per perseguire il suo particolare interesse. Esse sono tenute assieme dal denaro e dai mezzi illimitati di cui Berlusconi personalmente dispone e dal proposito di arricchimento e di scalata sociale che ognuna di esse conta di realizzare al seguito di Berlusconi. Ă