La Voce

Indice del La Voce n. 6

 

Un pugno nellÂ’occhio?

di Umberto C.

 

La Commissione Preparatoria è consapevole che proponendo alle Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista di costituirsi in Fronte per la ricostruzione del partito comunista che presenti proprie liste nelle elezioni politiche dei prossimi mesi, va contro luoghi comuni e “sacre verità” di alcuni dei gruppi che si proclamano rivoluzionari e persino comunisti, nel nostro e in altri paesi. In Italia in particolare l’uso controrivoluzionario delle elezioni che la destra del vecchio PCI ha fatto dal 1948 in poi ha reso molti comunisti allergici all’uso delle elezioni. “Chi si è scottato ha paura anche dell’acqua fredda”. Quindi la proposta della CP incontra e incontrerà molte obiezioni e resistenze che sarebbe sbagliato ignorare o accantonare. Il loro aperto esame è una parte importante dell’attuazione della proposta e di quel lavoro di raccolta e di formazione delle forze rivoluzionarie che è la sostanza del lavoro che la CP propone.

Consideriamo con la massima serietà il lavoro che i nostri vari “obiettori” svolgono e ci proponiamo di fare il possibile perché anch’esso confluisca nell’obiettivo della ricostruzione del partito e della mobilitazione rivoluzionaria delle masse. Quindi mi propongo di chiarire meglio che mi riesce i motivi della nostra proposta a tutti quelli che sono interessati a capirli e quindi hanno qualche considerazione per il lavoro che svolgiamo.

La proposta della CP è basata su due ordini di buone ragioni: da una parte l’analisi della situazione in cui si svolge il nostro lavoro e dall’altra il patrimonio teorico e l’esperienza del movimento comunista internazionale. I due ordini di ragioni in realtà si combinano tra loro, nel senso che anche l’analisi della situazione attuale è da noi condotta alla luce della concezione del mondo e dell’esperienza del movimento comunista e con il metodo materialista dialettico.

Fin dai loro primi passi i marxisti hanno parlato di movimento comunista in due accezioni distinte. “Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce il presente stato delle cose”, scrivevano Marx ed Engels nel 1846 (L’ideologia tedesca). E circa due anni dopo, nel 1848, nel Manifesto del partito comunista, ribadivano: “Le posizioni teoriche dei comunisti ... sono soltanto espressioni generali di una lotta di classe che già esiste, di un movimento storico che si svolge sotto i nostri occhi”. Ma sempre nel Manifesto essi scrivevano anche: “Dal punto di vista della teoria, i comunisti hanno un vantaggio sulla restante massa del proletariato per il fatto che conoscono le condizioni, l’andamento e i risultati generali del movimento proletario”.

Quindi da una parte il comunismo è un movimento pratico compiuto dallÂ’intera societĂ  capitalista. Ă