La Voce

Indice del La Voce n. 2


Perché abbiamo bisogno del programma del partito

 

Chi trascura il lavoro per la definizione del programma, è contrario (o indifferente) alla ricostruzione del partito o ha una concezione movimentista del partito, cioè concepisce il partito solo come un’organizzazione di lotta, alla maniera di Lotta Continua o di Autonomia o di una Organizzazione Comunista Combattente. Il movimentismo rappresenta una tendenza diffusa, una malattia storica del movimento comunista italiano: la tendenza a sottovalutare il ruolo della teoria rivoluzionaria, a trascurarla e a trattare con sufficienza e con insofferenza le persone e le iniziative che sviluppano e propagandano la teoria rivoluzionaria. Una tendenza che è il riflesso speculare della tendenza costituita dagli intellettuali accademici “di sinistra”, quelli che non fanno parte di organizzazioni rivoluzionarie, che si occupano di problemi che non c’entrano con i problemi del movimento pratico e che non si preoccupano di verificare nel movimento pratico le loro teorie.

Il movimentismo è una tendenza che, per quanto si richiami alla pratica, non è affatto pratica.

- Nella pratica noi abbiamo bisogno di un partito coeso, disciplinato, forte e alla lunga un partito rivoluzionario può essere coeso e disciplinato solo se i suoi membri sono uniti su una sua concezione del mondo e su un programma (per i movimentisti questo sa di setta, ma è un’accusa che i comunisti si sono spesso sentiti fare) e se personifica ciò che unisce gli operai al di là delle differenze e dei contrasti di categorie e di mestieri, di culture, di nazionalità, di sesso, di tradizioni e che li costituisce come nuova classe dirigente delle masse popolari: il programma del comunismo.

- Nella pratica noi abbiamo bisogno di un partito che sappia orientarsi nelle svolte e nei meandri della lotta politica, che sappia quindi orientare le masse: la capacitĂ  di orientamento di un organismo complesso come un partito non si improvvisa di fronte agli avvenimenti. Ă