La Voce n. 11


La lotta contro la banda Berlusconi

 

Al compimento del suo primo anno di governo, la banda di mafiosi, razzisti, clericali, fascisti, speculatori e avventurieri raccolta da Berlusconi è ancora alle prese con il compito di consolidare il suo potere.

Per Berlusconi (grande finanziere della Mafia infeudato a gruppi di potere americani) si tratta di portare a compimento il disegno con cui è sceso in campo alla fine del '93, quando il crollo del regime DC lo ha messo di fronte all'alternativa: o prendere in mano il governo del paese e creare un suo regime di potere personale o essere travolto in un vortice di debiti e di condanne e perdere, lui e i suoi complici, la posizione sociale e le ricchezze che aveva raggiunto in anni di attività criminali, di speculazioni e di corruzione. Nella combinazione di forze che lo ha portato al potere (Mafia, USA, Vaticano, Confindustria), il punto più debole per Berlusconi nell'immediato è l'appoggio della borghesia imperialista italiana. Quanto alla solidità della banda, Berlusconi deve soddisfare specifiche esigenze di Bossi e Fini (capi dei due gruppi della banda con una certa autonomia); ma non ha grandi difficoltà a soddisfarle e comunque essi diventerebbero pericolosi solo nell'ambito di una più ampia manovra ostile da parte della borghesia imperialista italiana (in questo caso però anche Casini e altri lo diventerebbero). Quanto ai gruppi imperialisti USA, per il momento sono più che soddisfatti dei problemi che Berlusconi crea nella UE resistendo a una maggiore unificazione politica e sostenendo un rapido e illimitato allargamento economico (mercato comune) che nella situazione concreta mina il rafforzamento politico. Problemi potrebbero sorgere nel futuro solo dal fatto che le loro pretese sono destinate ad aumentare e la loro arroganza a crescere.(1) Il Vaticano ha esigenze specifiche perché vuole rafforzare la sua influenza morale sulla popolazione, base principale della sua forza politica ed economica (ciò riguarda soprattutto i settori della Scuola, della Sanità, delle Fondazioni bancarie e dell'assistenza) ed esige dal governo italiano servizi in tema di politica estera (lo si era visto nella questione di Timor Orientale e lo si è rivisto nella questione della Basilica di Betlemme).

Quanto alla borghesia imperialista italiana, in definitiva essa è disposta a correre i rischi connessi a un regime di potere personale di Berlusconi alla condizione che in cambio la banda Berlusconi le procuri, in tempi rapidi, maggiore libertà nello sfruttamento degli operai, degli altri proletari e dei lavoratori autonomi (per questo l'attacco all'articolo 18 - giusta causa è emblematico) e una maggiore partecipazione al saccheggio dei paesi semicoloniali e dei paesi già socialisti (da qui l'importanza della politica estera e delle missioni militari nel piano di lavoro del governo). Affidando il governo del paese alla banda Berlusconi la borghesia imperialista italiana ha contemporaneamente fatto fronte ad uno stato di necessità (la "concertazione" era oramai arrivata ad un punto morto e il centro-sinistra aveva esaurito le sue possibilità) e ha lanciato un attacco più a fondo contro le masse popolari per eliminare più celermente le loro residue conquiste di civiltà e di benessere. Essa manterrà il mandato a governare rilasciato alla banda Berlusconi solo se questa riesce a fare quello che ha promesso. Nell'immediato è su questo fronte che si gioca la sopravvivenza del governo Berlusconi. Instaurando un suo regime di potere personale, Berlusconi confida di riuscire anche a soddisfare le pretese dei suoi mandanti e complici. Quindi ogni progetto di addomesticare Berlusconi (che D'Alema e altri hanno coltivato e che ancora coltivano) è un'illusione. Come lo fu negli anni '20 il progetto di Giolitti di addomesticare Mussolini e le sue bande. La banda Berlusconi è condannata a vincere la resistenza delle masse popolari e costituire un regime di potere personale o a cadere.

Le misure legislative e amministrative prese o messe in cantiere dal governo della banda Berlusconi nell'anno trascorso sono coerenti con uno o piĂą di uno dei seguenti obiettivi. Dare alla borghesia maggiore libertĂ  contro le masse popolari del nostro paese e ampliare la sua partecipazione al saccheggio internazionale; instaurare il regime di potere personale di Berlusconi; soddisfare le aspirazioni e i particolari interessi, economici o elettorali, di personaggi e gruppi della banda. Tre obiettivi che si condizionano a vicenda.

In questo quadro rientrano le nomine alla testa delle imprese pubbliche e degli enti di Stato, il controllo delle Fondazioni bancarie, delle telecomunicazioni e della pubblicitĂ , la presa in mano dell'apparato della pubblica amministrazione (Riforma della dirigenza statale, con circa 6.000 alti dirigenti sotto esame), la conquista del sostegno delle forze della repressione e delle forze armate (con oltre 1 miliardo di euro di aumenti salariali, pingui missioni di guerra, licenza di delinquere, impunitĂ , riarmo, prestigio sociale), i favori alla Mafia e alla malavita organizzata (processi mandati a monte, scarcerazioni, ripresa degli appalti, via libera ai racket, convivenza con la malavita organizzata e tolleranza zero verso la malavita artigianale, rilancio degli appalti delle opere pubbliche), le misure sulle rogatorie internazionali, il falso in bilancio, la bancarotta fraudolenta, l'esenzione fiscale degli utili "reinvestiti", il riciclaggio di danaro sporco e l'economia sommersa, la partecipazione alla guerra contro i popoli arabi, la manipolazione pubblicitaria della politica estera, la riabilitazione del fascismo e l'"orgoglio nazionale". Le deleghe sul mercato del lavoro, sul fisco, sulle pensioni, sul Mezzogiorno, sul sommerso e sulla giustizia configurano le misure che la banda deve ancora realizzare. La persecuzione contro gli immigrati risponde alle promesse che la Lega Nord ha fatto ai suoi seguaci e contemporaneamente incrementa un esercito di lavoratori piĂą ricattabili che preme sulla massa dei lavoratori. La spinta alla privatizzazione della scuola (Riforma Moratti) dĂ  soddisfazione al Vaticano e rafforza la tendenza a trasformare ogni prestazione in una merce e ogni attivitĂ  in un'impresa che deve dare profitti.

L'impianto dell'attivitĂ  di governo è chiaro e l'attivismo per realizzarlo notevole. La borghesia sostanzialmente ha fiducia di vedere soddisfatte le sue aspirazioni. La debolezza dei vari fronti dell'opposizione borghese alla banda Berlusconi (questi fronti ci sono e ce ne saranno sempre) non è dovuta principalmente alla mancanza di carattere, di intelligenza o di mezzi degli individui e dei gruppi che li compongono. Ă