Supplemento 2 a La Voce n. 7

 

Indice dei supplementi

 

maggio 2001

 

La questione del PCE(r) (il file compresso in versione word da scaricare)

Allegato 1

Allegato 2

Allegato 3

NOTE

 (Versione in lingua spagnola a cura dell'EiLE)

 

La questione del PCE(r)

Articolo di Umberto C. (membro della redazione di La Voce del (nuovo)Partito comunista italiano)

 

A partire dall’autunno del 2000 Arenas e alcuni altri esponenti del PCE(r), incuranti delle misure di intimidazione che il governo italiano di centro-sinistra stava prendendo proprio contro i CARC e la CP riesumando e potenziando il reato di associazione sovversiva introdotto dal fascismo, hanno iniziato una campagna di calunnie e di delazioni contro i CARC e la CP. La campagna è proseguita anche dopo che, in novembre, la polizia francese su mandato del governo spagnolo ha arrestato a Parigi Arenas e altri esponenti del PCE(r) e dei GRAPO.(1) Essa è addirittura degenerata in un tentativo di disgregazione della Commissione per il Soccorso Rosso Internazionale (SRI). Infatti l’AFAPP ha posto come condizione alla sua partecipazione l’espulsione dell’ASP dalla Commissione e la preclusione ad essa di ogni forma di partecipazione ai lavori del SRI. L’ultimo segno di questa campagna di calunnie e di delazioni a noi noto è l’articolo pubblicato in Resistencia n. 54 (aprile ‘01). Per quanto la riguarda, la CP ha già smentito le calunnie e denunciato le delazioni con il suo Comunicato del 2 aprile e con lo scritto La calunnia come arma della lotta politica diffuso in data 8 aprile ‘01. A mio parere però quella campagna, benché ignobile e vergognosa, ha implicazioni di tipo politico e ideologico che interessano tutto il movimento comunista internazionale. Vale quindi la pena metterle bene in chiaro, come contributo alla rinascita del movimento stesso.

Vi è tra i nostri compagni una certa insofferenza per le polemiche. L’insofferenza è più che giustificata finché le polemiche restano al livello degli insulti e delle illazioni su cui Arenas e i suoi compagni le hanno finora sviluppate. Proprio per questo, è indispensabile mostrare i veri risvolti politici e ideologici della polemica. Solo così l’insofferenza non si risolverà in fastidio e ripulsa per il lavoro che conduciamo per la rinascita del movimento comunista e il danno che Arenas e soci hanno fatto si trasformerà in definitiva in un rafforzamento del nostro movimento. Quanto alla necessità che il movimento comunista non tema polemiche e scissioni, ma conduca al suo interno una lotta accanita contro le deviazioni, ricordiamo ai nostri lettori alcune parole di Stalin tratte dal vol. 5 delle Opere di Stalin che le Edizioni Rapporti Sociali hanno appena pubblicato: “Non di rado i nostri compagni (e non solo i menscevichi!) accusavano Lenin di essere troppo incline alla polemica e alla scissione, di combattere con intransigenza i conciliatori, ecc. Indubbiamente l’una e l’altra cosa ebbero luogo a suo tempo. Ma non è difficile capire che il nostro partito non avrebbe potuto né sbarazzarsi della debolezza interiore e dell’amorfismo, né raggiungere la forza e la saldezza che gli sono proprie, se non avesse cacciato dal suo interno gli elementi non proletari e opportunisti. Nell’epoca della dominazione borghese, il partito proletario può svilupparsi e rafforzarsi solo nella misura in cui lotta, nel proprio seno e nella classe operaia, contro gli elementi opportunisti, ostili alla rivoluzione, al partito” (Lenin, organizzatore e capo del Partito comunista della Russia, 1920)

 

La campagna di delazioni e di calunnie lanciata da Arenas e da alcuni altri esponenti del PCE(r) contro di noi è strettamente legata o meglio è un diretto risultato della costituzione, nel giugno 2000, della Frazione Ottobre del PCE(r) (La Gaceta) e dei contrasti esplosi nel PCE(r) a causa del suo declino che si protrae oramai da molti anni. Ă